Translate

martedì 1 ottobre 2013

"WHITE" partitura n° 2

Il libro di cui vi parlerò oggi ci è stato spedito gentilmente dalla casa editrice Round Midnight (vi ringraziamo ancora una volta per la vostra collaborazione!).
Partitura, come viene descritta nel sito ufficiale (www.roundmidnightedizioni.com), è una rappresentazione grafica di una composizione vocale o strumentale, la quale diviene un connubio di voci, di uomini e di donne che cercano di esprimere ciò che hanno dentro nell'unico modo a disposizione: creando.

Non nego di aver dovuto leggere per ben due volte questo libro per capire se, effettivamente, la prima impressione era stata corretta o meno. Beh... mi sono smentita.
Andiamo per ordine... Primo racconto: Renzo Brollo, "IL GRANDE BLAM!"
Questo si apre con, Tempo pieno (da meno venti a zero). A primo acchito, se non si è prestata molta attenzione, si potrebbe pensare che lo scrittore abbia voluto contrapporre due diverse storie con due rispettivi protagonisti: un bambino e un uomo. La verità è che, attraverso questo zapping spazio-temporale ci viene raccontata un'unica, semplice, ma "particolare" storia di vita. Il bambino si trova a scuola, quando la bidella lo reclama nel suo "gergo bidellese" e lo informa della morte dei genitori. Parliamone... non ho particolarmente apprezzato questo appunto, come se i bidelli fossero stati inseriti in una "sotto categoria" e quindi, come se questi parlassero un'altra lingua o comunque, una lingua di "sotto-strato" sociale (vorrei conoscere una persona che sappia parlare realmente in italiano... magari un parlamentare!). Da questo momento, il protagonista vive la sua vita come per inerzia seduto su una sedia, in attesa che succeda qualcosa di buono. Per assurdo, a dargli una spinta seppur breve, è il famoso cantante Billie Joe Amstrong dei Green Day, il quale gli confessa di aver passato la vita a pensarlo e a "stalkerarlo" e, al grande Blam!
Beh, chi non vorrebbe essere stalkerata dal mitico Billie?! (La mia collega Dorotea ne sarebbe certamente FELICE :P). Nonostante la sorpresa, questo episodio è stato un'altro nodo nella mia lettura scorrevole; è chiaro che, chi non è un appassionato della famosa band e non ne conosce vita, morte e passione, non può comprendere subito qual è il filo conduttore che lega la vita del protagonista alla vita del cantante, il perché avviene questo incontro e perché lo scrittore ha scelto proprio il cantante dei Green Day piuttosto che, quello dei Foo Fighters.
In conclusione, qualcosa di buono sembra effettivamente successa. Non tutti i mali vengono per nuocere! Simpaticamente vi dico che, non vi aspettereste mai cos'è il grande Blam!

Secondo racconto: Francesco Caruso, "COINCIDENZE"


Il protagonista è un semplice ferroviere che vive da solo, il cui unico impegno è il lavoro. In un giorno come tanti, Armando incontra proprio sul treno, Rita. Forse per "coincidenza" o forse no? Fatto sta che i due iniziano una conoscenza apparentemente normale e naturale. Ciò che mi ha fatto sorridere con molto piacere è stata la poesia affibbiata più al cibo, che ai dialoghi: " Contrariamente al minestrone, infatti, le bistecche della mensa ferrovieri sono famose per non aver mai ceduto in vita loro alla tenerezza...". Carina, davvero! Nel momento in cui ho letto: "A quel punto le sciorino spudoratamente la cronologia dettagliata della mia vita, non senza chiedermi di tanto in tanto come mai stessi stendendo senza ritegno tutti i miei panni davanti a una perfetta estranea, per quanto carina.", sono rimasta un po' delusa, perché il termine "sciorinare" è già di per sé esplicito, vuol dire una cosa ben precisa ed è stato come leggere per due volte la stessa cosa all'interno del medesimo concetto. Detto questo, il linguaggio molto curato ha reso semplice la lettura del racconto. In ultimo, mi sovviene un altro proverbio "fidarsi è bene, non fidarsi è meglio!"

Terzo racconto: Franco Legni, "LUST FOR LIFE"


Questo rappresenta un alternarsi di storie di vita differenti legate da un unico tema principale: il lavoro.
La prima storia raccontata, vede come protagonista il piccolo Chen, un bambino cinese che conosce soltanto la fatica di guadagnarsi da vivere, senza mai "vivere" realmente. Si sa, che i cinesi sono il popolo maggiormente dedito al lavoro, rispetto a tutti gli altri che, come gli italiani (esempio casuale, e non mi riferisco alla gente seria), vogliono "vincere facile". La situazione in Cina è sempre stata abbastanza delicata, lì, si muore se non c'è il lavoro, ma si muore anche di troppo lavoro. Ma come di consueto c'è sempre chi se la passa meglio di altri... tradizioni o no. La seconda storia è totalmente diversa e non a caso, il porno attore che guadagna soldi a palate facendo sesso, è proprio un italiano. Il linguaggio utilizzato dallo scrittore è abbastanza esplicito e aggiungerei anche molto disinibito...forse anche troppo! Ma grazie a questo, la descrizione delle scene è stata impeccabile. Nella terza storia ricorre il tema del razzismo, in questo caso, il portavoce è Michael, un lavoratore Maldiviano che racconta del suo stile di vita: lavoro, religione, impressioni... quest'ultime si riferiscono in particolare ai turisti facoltosi, i quali, grazie ai loro soldi, si permettono di guardare dall'alto in basso chi non gli fa da specchio (se solo sapessero quanto sono fondamentali per loro le persone come Michael!). La quarta e ultima storia è abbastanza triste e quotidiana, purtroppo! Severine è una tossicodipendente che si guadagna da vivere onestamente (salvo eccezioni), ma lo stipendio non viene utilizzato per costruire un futuro per lei e il bambino che aspetta, ma per comprarsi la roba. Tutto viene raccontato in termini sprezzanti. Quello che ho percepito da ognuno di questi piccoli frammenti di vita, che sono frutto di ben altro che fantasia (magari fosse solo immaginazione!), è stato un terribile senso di rassegnazione da parte di tutti i protagonisti, meno da uno... l'italiano. Appare come l'unico ad essere pienamente soddisfatto del suo operato, a discapito di tutti gli altri che invece, ricorrentemente pensano: "questo c'è e questo mi devo prendere". In un unico racconto viene a galla quella che è la società (marcia) di oggi, con una sottile ma non invisibile linea di sarcasmo misto a disappunto.

Quarto racconto: Chiara Agostini, "PATAPUM!
"

Ecco che noi donne possiamo prenderci una piccola soddisfazione, leggendo di un uomo che si prostra davanti alla sua donna, nonostante gli errori commessi, chiedendole di sposarlo. Quante volte abbiamo perdonato le malefatte dei nostri uomini? Quante volte abbiamo messo da parte l'orgoglio e l'amor proprio, perché l'unica cosa che importava era stare insieme a lui? Quante volte abbiamo fatto finta di essere cieche per non vedere la realtà dei fatti? Beh, questo è il momento della rivincita! Punto di vista prettamente femminile, talmente dettagliato da sembrare un esperienza intima vissuta personalmente dalla scrittrice. Donne, ricordatevelo sempre... PRIMA DI TUTTO LA VOSTRA FELICITA'! ;)

Quinto e ultimo racconto: Marina Presciutti, "GUERRA"

Storia abbastanza divertente e paradossale! I paesini di provincia, senza distinzione, sono i luoghi del "peccato" per eccellenza. Si sa, che lì è più probabile che tutti conoscano tutti e non soltanto di vista.......
Difatti, troviamo un uomo che specula sulle sue presunte corna e fa del bambino nato di colore, un fenomeno da baraccone. Il linguaggio è in molti punti esilarante e rende molto bene l'idea:" In città gli uomini evitavano di passare sotto balconi troppo bassi per non sfondarli con le corna." A leggere il titolo, ci si aspetta qualcosa di diverso, ma è vero che la scrittrice ci riconduce nel testo al perché di questa scelta.


Per concludere, posso dire che questo libro rappresenta una lettura abbastanza veloce date le sue piccole dimensioni e che, è adatta a tutti. Il primo impatto non è stato dei migliori, in quanto non essendo una storia unica, i racconti sono apparsi come semplici e forse anche troppo brevi per capire qualcosa di più. Fortunatamente sono il tipo di lettrice a cui piace cercare i significati nascosti e rileggendo con più attenzione sono riuscita a cogliere delle sfaccettature che non avevo colto prima.
Nel libro troverete anche delle illustrazioni che, oltre a colorare le pagine, aiutano a dare un senso a ciò che si legge... certo, se apprezzate l'arte e riuscite ad accostarla alla letteratura! :p 

A presto, guyz!!! ;)

2 commenti:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

ShareThis