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sabato 28 dicembre 2013

Regali librosi di Natale/compleanno!!!

Buonasera e AUGURI!!!!
Avete passato un buon Natale? Mi auguro di sì :)

Oggi vi mostrerò i regali "librosi" che ho ricevuto sia per Natale che per il mio compleanno. Ebbene sì, compio gli anni proprio il 25 dicembre! So che molti di voi penseranno "Quindi ogni volta sei fregata, dal momento che ricevi un solo regalo per Natale e per il compleanno!" (questa frase mi viene ripetuta il 99% delle volte, dopo aver rivelato il giorno in cui sono nata...), ma in realtà, almeno per quel che mi riguarda, non è mai così, anzi posso dirvi in tutta sincerità di non aver mai avuto nulla di cui lamentarmi per fortuna ^^

Ci tengo a precisare che ho ricevuto anche altre cose che però non vi mostrerò (non penso che mostrare cose come cosmetici, in un blog di recensioni di libri, musica e film sia coerente XD), ma i doni che più di ogni altra cosa ho apprezzato, come ogni anno, sono state le bellissime parole che i miei più cari amici (tra cui naturalmente le mie adorabili colleghe, Noemi e Alessandra <3)mi hanno regalato, dal vivo e non. Vi ringrazio con tutto il cuore :)

Passo adesso col mostrarvi i miei regali librosi (anche se, tra tesi di laurea e gli altri libri da recensire, non so quando avrò il tempo di leggerli tutti!) :)


Il primo che vi mostro è un libro di cui vi ho già parlato, "Io che amo solo te" di Luca Bianchini, edito da Mondadori ( QUI potrete leggere la recensione). Di esso avevo letto l'ebook, ma mi è piaciuto così tanto da desiderarne assolutamente la copia cartacea, da custodire gelosamente assieme ai millemila miliardi di libri che popolano la mia stanza (ma anche il resto della casa è pieno di libri, prima o poi verremo sommersi eheh). A breve leggerò il seguito, "La cena di Natale", e naturalmente ve ne parlerò. Nel frattempo vi allego la trama di "Io che amo solo te":

Ninella ha cinquant'anni e un grande amore, don Mimì, con cui non si è potuta sposare. Ma il destino le fa un regalo inaspettato: sua figlia si fidanza proprio con il figlio dell'uomo che ha sempre sognato, e i due ragazzi decidono di convolare a nozze. Il matrimonio di Chiara e Damiano si trasforma così in un vero e proprio evento per Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia. Gli occhi dei 287 invitati non saranno più puntati sugli sposi, ma sui loro genitori. Ninella è la sarta più bella del paese, e da quanto è rimasta vedova sta sempre a casa a cucire, cucinare e guardare il mare. In realtà è un vulcano solo temporaneamente spento. Don Mimì, dietro i baffi e i silenzi, nasconde l'inquieto desiderio di riavere quella donna solo per sé. A sorvegliare la situazione c'è sua moglie, la futura suocera di Chiara, che a Polignano chiamano la "First Lady". E' lei a controllare e a gestire una festa di matrimonio preparata da mesi e che tutti vogliono indimenticabile: dal boquet "semicastante" della sposa al gran buffet di antipasti, dall'assegnazione dei posti alle bomboniere - passando per l'Ave Maria -, nulla è lasciato al caso. Ma è un attimo e la situazione può precipitare nel caos, grazie a un susseguirsi di colpi di scena e a una serie di personaggi esilaranti.



Gli altri due libri di cui vi parlo sono di uno dei miei autori preferiti in assoluto, ossia Murakami Haruki. I due libri in questione sono 1Q84 Libro 1 e 2 (aprile - settembre) e 1Q84 Libro 3 (ottobre - dicembre), editi da Einaudi. Eccovi le trame dei due rispettivi libri:
(Libro 1 e 2 aprile - settembre)
Aomame è spietata e fragile. E' un killer che, in minigonna e tacchi a spillo, con una tecnica micidiale e impalpabile, vendica tutte le donne che subiscono una violenza. Tengo è un ghost writer che deve riscrivere un libro inquietante e pericoloso come una profezia. Entrambi si giocano la vita in una storia che sembra destinata a farli incontrare. Ma quanto Aomane, sollevando gli occhi al cielo, vede sorgere una seconda luna, capisce che non potranno condividere neppure la stessa realtà.
Mai come in 1Q84 Murakami ha esplorato le nostre ossessioni per dare vita a un mondo così personale, onirico e malinconico. Accolto in Giappone come il suo capolavoro, 1Q84 è un romanzo che contiene universi. 
(Libro 3 ottobre - dicembre)
Aomame e Tengo sono da mesi persi sotto un cielo ostile in cui brillano due lune, separati eppure uniti da qualcosa di invisibile, come solo il destino può essere. Minacciati dalla setta Sakigake e da forze ancora più sinistre, braccati dall'investigatore Ushikawa, tanto geniale quanto pericoloso, sono ormai alla fine del viaggio. La storia di un amore che deve superare ostacoli, risolvere enigmi, attraversare universi, per dare un senso alla realtà.

Segue poi una luuuunga carrellata di titoli di un autore che amo alla follia, il grande, immenso ed inimitabile Stephen King.
Ho già letto Joyland (Sperling & Kupfer), ve ne parlerò presto. Eccovi intanto la trama:

Estate 1973, Heaven's Bay, Carolina del Nord. Devin Jones è uno studente universitario squattrinato e con il cuore a pezzi, perché la sua ragazza lo ha tradito. Per dimenticare lei e guadagnare qualche dollaro, decide di accettare il lavoro in un luna park. Arrivato nel parco divertimenti, viene accolto da un colorito quanto bizzarro gruppo di personaggi: dalla stramba vedova Emmalina Shoplaw che gli affitta una stanza ai due coetanei Tom ed Erin, studenti in bolletta come lui e ben presto inseparabili...



Trama de Il miglio verde (Sperling & Kupfer):
Nel penitenziario di Could Mountain, lungo lo stretto corridoio di celle noto come "Il Miglio Verde", i detenuti come lo psicopatico "Billy the Kid" Wharton o il demoniaco Eduard Delacroix aspettano di morire sulla sedia elettrica, sorvegliati a vista dalle guardie. Ma nessuno riesce a decifrare l'enigmatico sguardo di John Coffey, un nero gigantesco condannato a morte per aver violentato e ucciso due bambine. Chi è Coffey? Un mostro dalle sembianze umane o un essere diverso da tutti gli altri? Il capolavoro da cui è tratto il film omonimo con Tom Hanks. 

Per quanto riguarda Carrie (QUI la recensione), edito da Bompiani, vale la stessa regola che per il libro di Luca Bianchini. E' uno dei miei libri preferiti in assoluto. Potevo non averlo nella mia libreria? ;)

Nel 1974 Tabitha, la moglie di Stephen King, ritrova il manoscritto di Carrie, e riesce a farlo pubblicare. Il libro riscuote un successo straordinario e introduce una nuova voce nello scenario della fiction americana. Il romanzo racconta la storia di Carrie White, una liceale che vive in una piccola città del Maine con una madre ossessionata dalla religione. Goffa, solitaria, vittima dei tiri mancini dei suoi coetanei, Carrie scopre gradualmente di avere poteri telecinetici, poteri che si erano già manifestati all'età di tre anni, dopo il primo choc della sua vita. Un giorno, l'innocente e beffeggiata Carrie userà il suo potere e sarà ovunque orrore, distruzione e morte.


Trama 22/11/'63 (Sperling & Kupfer):

Il 22 novembre 1963 tre spari risuonarono a Dallas, il presidente Kennedy morì e il mondo non fu più lo stesso. Se fosse possibile cambiare il corso della Storia, tu lo faresti? E' quello che si domanda Jake Epping, tranquillo professore di Lisbon Falls, Maine, quando scopre che la tavola calda del suo amico Al nasconde un segreto. La dispensa è in realtà un passaggio temporale e conduce al 1958. Per Jake è una rivelazione sconvolgente, eppure l'incredulità non gli impedisce di tornare ai favolosi anni Sessanta e cominciare una nuova esistenza nel mondo di Elvis Presley e James Dean, del twist e delle automobili interminabili. Un mondo in cui Jake si lascerà coinvolgere in una missione straordinaria: fermare Oswald e salvare Kennedy. Sovvertendo per sempre tutte le regole del tempo. E della Storia. 

Trama Notte buia, niente stelle (Sperling & Kupfer):

Quattro romanzi brevi, inquietanti e nerissimi, che parlano di donne seviziate, uccise e messe a tacere per sempre. Una raccolta straordinaria, in cui Stephen King esplora la mente di figure femminili forti e coraggiose, che vogliono a ogni costo trovare la propria rivalsa contro maschi frustrati, impauriti, resi folli dalla perdita di potere. Una rivalsa che non sempre coincide con il "lieto fine". Tradotto per la prima volta da Wu Ming 1, King offre con queste storie folgoranti l'ennesima prova del suo incredibile talento narrativo. 

Questi erano i miei regali librosi di quest'anno *____* 
E voi cosa avete ricevuto per Natale? Fatecelo sapere con un commento qui, sulla nostra pagina Facebook o su Twitter!
L'Ebbrezza della Cultura vi fa i più sinceri auguri di buon 2014, ricco di felicità, fortuna...e tanta cultura! :) 

lunedì 9 dicembre 2013

Recensione “Il vurricatore – Storie di uomini e di mafia”

Quindi noi possiamo andare avanti dicendoci che la mafia non è tanto presente nella nostra vita.
Così, quando ti dicono che cambiano i nomi, ma i fatti sono veri, ci rimani male. Perché un po' ti vergogni, alla tua età, di sorprenderti ancora pensando che una cosa del genere possa essere successa nella tua città.  
copertina del libro.
Frasi come queste, grazie alle quali Pif (di cui naturalmente vi ricordiamo, essendo in tema con l’argomento, il suo recente debutto alla regia con “La mafia uccide solo d’estate”) introduce “Il vurricatore” di I.M.D., edito da LEIMA, mostrano chiaramente l’impronta che la mafia ha lasciato nel nostro paese da parecchi anni ormai. Un’impronta da un lato certamente sgradevole, non solo per l’ingente quantità di sangue versata a causa di essa, ma anche per l’immagine che, ahimè, la maggior parte del mondo ha dell’Italia, e in particolar modo della Sicilia; ma dall'altro lato ha mostrato come tante persone comuni si siano tramutate in autentici eroi, persone che rischiano e hanno rischiato la vita pur di combattere per uno degli ideali più validi in assoluto: la legalità.

Frasi come queste non sono così semplici da pronunciare. Rendersi conto, a distanza di anni, di aver avuto come compagni di classe alcuni membri della malavita non è semplice, proprio perché, come spiega Pif, situazioni come queste pensi non ti riguardino. E invece ti riguardano. Ed a quel punto apri gli occhi e senti necessariamente il bisogno di saperne di più al proposito, perché, seppur in una minima parte, ti senti coinvolto.
Ne è un valido esempio la storia raccontata dall’autore, sovrintendente della polizia di Stato e membro della sezione Catturandi della Squadra Mobile di Palermo.

Voce narrante del libro (i cui personaggi e fatti narrati sono frutto della fantasia dell’autore, ndr) è Mario Castrogiovanni, commissario capo della Polizia di Stato. Egli si ritroverà a riflettere su cosa lo abbia spinto a lasciare il paese natio, Caromonte di Sicilia, per diventare poliziotto. Le sue riflessioni gli faranno tornare in mente un compaesano, Calogero Palazzolo, detto Lillino, la cui strada sarà del tutto opposta a quella di Mario: liberamente ispirato alla figura di Gaspare Pulizzi, Lillino diverrà uno dei membri più importanti di Cosa nostra, nonché  il vurricatore ufficiale (dal palermitano vurricàre = seppellire).

Interessante, a parere mio, il percorso che spingerà Lillino a diventare uno dei favoriti del boss, Don Vicè Salamone, in quanto, unitosi alla malavita unicamente per esigenze economiche legate alla precaria attività di famiglia, la sua “carriera” sarà in ascesa, fino al momento in cui sarà costretto alla latitanza. Nonostante ciò, i sentimenti di Lillino e delle persone a lui care (in primis Barbara, moglie di Lillino) sono palesati al meglio tra le pagine, per cui, al di là del delicato argomento a cui l’intero libro è legato, si parla di esseri umani che, seppur spinti, per caso o per necessità, a compiere azioni al limite della crudeltà, ne risentono anche e soprattutto nella sfera privata. Malgrado  possa risultare paradossale, credo sia proprio questo a renderli più umani, e più accattivanti, agli occhi del lettore.


In conclusione, consiglio questa lettura a tutti, e in particolar modo a chi pensa che tutto ciò non lo riguardi, proprio perché “la realtà è cosa ben più sorprendente della fantasia”. 

Qui il link per leggere un estratto dal libro → http://www.edizionileima.it/catalogo/download/Vurricatore_estratto_web.pdf

sabato 7 dicembre 2013

"ANDRA' TUTTO BENE" di STEFANO IANNACCONE

Questa sera, vi parlerò del romanzo scritto da Stefano Iannaccone (giornalista pubblicista, blogger e fondatore di http://www.sferapubblica.it/), edito dalla casa editrice LA BOTTEGA DELLE PAROLE.


Il libro in questione ci regala una prefazione molto simpatica e simpatizzante per il nostro scrittore, nella quale vengono messe in luce le sue abilità.

"Iannaccone scrive, e scrive sogni. Perché li ha vissuti e continua a viverli, mantenendo comunque la consapevolezza del fatto che i sogni non aiutano a pagare le bollette del gas, della luce, del telefono. Però sa che con i sogni si vive meglio."

MASSIMILIANO MORELLI

Attraverso la storia di Marco, studente e aspirante giornalista che sogna di diventare scrittore, e di Fabiana, pittrice per hobby e cameriera per necessità, Iannaccone vuole raccontarci la situazione di disagio, di incertezza e di squilibrio che i giovani vivono al giorno d'oggi, nel nostro Paese.
E' a Roma che la vita di Marco si intreccia con quelle di altri amici, i quali sembrano avere le idee più nitide su cosa fare del proprio futuro, nonostante siano in balia di loro stessi e delle loro paure.
I protagonisti stessi sono le due figure emblematiche di una gioventù disagiata.
Marco è il tipico studente italiano insoddisfatto e frustrato, un ragazzo che pensa troppo e agisce poco, perché sopraffatto dalle circostanze, un ragazzo la cui intelligenza non viene fuori come dovrebbe per limiti imposti da un carattere decisamente insicuro e fragile. Inoltre, durante il suo percorso, si evince questo perenne stato di pigrizia e inettitudine, probabilmente causato da una costante paura per un futuro fatto di false speranze.
Fabiana invece, rappresenta la maggior parte dei figli di genitori separati, una ragazza problematica che trova sfogo nella pittura e che vuole essere indipendente, convinta di non meritare nulla di buono dalla vita, neanche l'amore di Marco.
Certo è, che entrambi faranno delle scelte che cambieranno le loro vite per sempre.

Tecnicamente parlando, il linguaggio utilizzato dallo scrittore risulta essere molto fresco... qualcuno direbbe easy! Sì, proprio un linguaggio giovanile completo di ogni, il quale rispetta a pieno la sua contemporaneità.

 "ecchecazzo" è stata la mia citazione preferita per tutto il tempo della lettura; per non parlare delle ridondanze volute e largamente apprezzate :D

Tornando seri, il merito che va riconosciuto a Stefano è quello di essere riuscito, attraverso una trasbordante ironia e un sottilissimo sarcasmo a fare un quadro ben preciso della situazione, lasciatemelo dire, di merda, in cui ci troviamo. Una sorta di denuncia, una perenne insoddisfazione, la ricerca della verità... 
Una vetrina fasulla e povera che è l'Italia di oggi, insieme alla stragrande maggioranza degli italiani medi, curanti solo del fatto che non vi siano aloni di sputi proprio su quel vetro. 

"Questo è il mio Paese. Il calcio è l'unico vero interesse nazionale. Gli unici momenti in cui ho visto sommosse popolari non è stato per ragioni politiche o sociali o umanitarie o economiche o culturali o chissà che cos'altro: è stato per il pallone."

Parole che lasciano l'amaro in bocca e la nausea in corpo.
Qui, si vive di ostentazione e di futile apparenza, di concreto c'è solo la speranza che un giorno "andrà tutto bene"
"andrà tutto bene"
"andrà tutto bene"
Per Marco risulta come un auto convincimento, ma chi lo sa, forse un giorno (speriamo non molto lontano) sarà davvero così. 
Ma nell'attesa, cari miei lettori, LEGGETE QUESTO CAPOLAVORO dell'attualità!






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