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venerdì 6 marzo 2015

LA LIBRERIA DEI NUOVI INIZI

"La libreria dei nuovi inizi", pubblicato nel 2011 da Rizzoli, rappresenta il debutto italiano della scrittrice indiana Anjali Banerjee.

A Shelter Island c'è una vecchia libreria, nella quale i libri hanno davvero un'anima e, quasi godessero di vita propria, sanno farsi scegliere dal lettore giusto al momento giusto...
Jasmine, in fuga da Los Angeles e da un ex marito che le ha spezzato il cuore, non si aspetta certo che ad accoglierla, accanto all'eccentrica Zia Ruma, siano gli spiriti della Grande Letteratura. E quando la zia parte, affidandole la guida del negozio, saranno proprio Shakespeare ed Edgar Allan Poe (e non solo) a svelarle a poco a poco i segreti del mestiere. Come potrà Jasmine resistere alle suadenti parole di Neruda, deciso a spingerla tra le braccia di un affascinante e misterioso sconosciuto?

Devo dire, innanzitutto, che questo è il classico caso in cui è stato il libro a scegliere me: dopo aver passato in rassegna ogni libro presente in libreria, con totale disinvoltura, poiché non stavo cercando nulla di particolare da poter acquistare, ecco che l'occhio cade su questa copertina zeppa di libri e che immediatamente attira la mia attenzione. Mi è bastato leggere la trama per capire che dovevo assolutamente comprarlo, (sarà per il mio debole per Poe, ma nel momento in cui viene anche solamente citato, non capisco più nulla!).

Una lettura più che scorrevole; un linguaggio semplice e una scrittura decisamente femminile, la quale suscita a primo acchito una sensazione di "premura" e di gentilezza. 
La storia di una donna ferita e delusa dalla vita e dall'amore, che decide di allontanarsi dalla monotona quotidianità, dal lavoro e, soprattutto dall'ex marito, trasferendosi sull'isola in cui l'adorata zia lavora in una strana libreria. Questa libreria diventa fulcro simbolico della commedia romanticaÈ in questo luogo che Jasmine cerca di riprendere in mano la sua vita, guidata da illustri personaggi letterari, tra incredibili sortilegi e incantevoli meraviglie. Tutto assume dei connotati fantastici e surreali, ma è proprio attraverso questa fantasia che cerca di accettare e vivere la realtà.
Un libro che, tramite le diverse citazioni e le singole descrizioni, mette a diretto contatto il lettore con le figure e le esistenze vissute dei grandi scrittori del tempo: Jane Austen, Lewis Carrol, Emily Dickinson, Ernest Hemingway, Theodor Seuss, e tanti altri oltre a quelli già citati all'inizio.
Loro stessi fanno maturare alla protagonista delle riflessioni in cui si evoca, letteralmente, l'importanza smisurata della lettura e dei libri, i quali si rivelano quasi vitali all'interno del nostro vivere giornaliero. 

«Non sei tenuta a farlo. però devi aver voglia di interessarti alle persone, alle loro storie. I libri sono molto più di un prodotto da vendere. Dentro c'è il nostro passato, la nostra cultura, interi mondi.»
«Bè, io sono anni che me la cavo egregiamente senza libri. Non ho più tempo per leggere.»
«Forse dovresti prendertelo.»

Insistente è l'opposizione contrastante tra i classici, maestri dei buoni lettori, e la politica dei nuovi, spesso illeggibili, prodotti di marketing.  

«Fare i librai non è mica un mestiere, tesoro mio! È uno stile di vita. /.../»
«Mandare avanti una libreria vuole dire questo. Lavorare senza orari, dormire nel sottotetto, ascoltare i libri che respirano di notte.»

E come vuole ogni storia intrisa di romanticismo, non mancano le riflessioni sul sentimento.

«Quello che perdiamo, lo ritroviamo. Amiamo, perdiamo quelli che amiamo, eppure possiamo amare di nuovo.»

È la fantasia, è l'amore a muovere il mondo e noi stessi all'interno di esso.

E per citare ancora una volta parte di questo libro: "C'è soltanto un modo per conquistare lo spirito di un libro. Leggerlo."

Ed è ciò che vi consiglio di fare, anche stavolta! ^_^




_Noe_
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