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sabato 18 luglio 2015

"ESPERANZA", SABBIA ROSSA EDIZIONI

Buona sera, amici lettori.
Finalmente eccoci con una nuova recensione (che si è fatta un po' attendere, ma con la quale spero di farmi perdonare ^_^).
Il libro di cui vi parlo oggi è "Esperanza" di PAOLO GROPPO e PIERRE GROPPO, edito Sabbia Rossa, collana STORIE.



Germania, 1945. Argentina, 1977. I lager per lo sterminio degli ebrei e le torture e i vuelos de la morte dei dissidenti dell'Erp, l'esercito rivoluzionario del popolo argentino, i 30mila desaparecidos strappati alle famiglie.
In questi due contesti temporalmente lontani, ma significativamente vicini, si avviano le storie dei nostri protagonisti. I fratelli tedeschi Mathias e Nicole Bregen, residenti a Pforzheim, e la studentessa di Buenos Aires, Antonia Hernandez Bonilla. Apparentemente sembrano non aver nulla in comune, se non il fatto di essere più o meno coetanei e di provenire da ambienti molto conservatori, volti ad intraprendere la strada verso un futuro certo e, se vogliamo, anche prevedibile. Ma le loro storie non tardano ad intrecciarsi, mossi dal bisogno di sapere ciò che è stato, tenuto come polvere sotto a un tappeto, ben nascosto dalle rispettive famiglie, e per cui le loro personalità e le loro vite subiscono profondi cambiamenti.

«La speranza ha due figli bellissimi: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per le cose come sono e il coraggio per cambiarle» (Sant’Agostino).

Con questo passo, i nostri scrittori ci invitano alla lettura del romanzo d'esordio, anche se forse sarebbe più corretto dire 'romanzo di consolidamento' di un bagaglio culturale e conoscitivo noto ai più, piuttosto che agli esordienti. E il linguaggio narrativo, così forbito e a tratti evocativo ne è la prova.
Il giovane Mathias decide di intraprendere un viaggio in Sudamerica in seguito ad un incontro con il rappresentante di una Ong, il quale gli illustra i suoi progetti in Bolivia. Successivamente, Mathias è anche spinto dalla voglia, dalla curiosità di conoscere meglio la vita di sua zia Helga, la quale è vissuta in Argentina sino alla morte. Qui, conosce ragazzi come lui, che sono attivamente impegnati nella lotta per i diritti degli Indios: Andrès e Antonia. Proprio con quest'ultima nascerà una relazione sentimentale che lo farà ritornare in Sudamerica; così seguirà da vicino la storia politica e sociale del momento. 
Entrambi, e Nicole di conseguenza, sono sempre più decisi a scoprire cosa si nasconde dietro le fitte trame tessute dai familiari. 
È così che il passato sconcertante, pregno di violenza viene a galla. I due fratelli vengono a conoscenza che il nonno paterno era uno dei massimi esponenti del nazismo e complice del massacro di Auschwitz, mentre Antonia scopre che il poliziotto che l'ha adottata, aveva lui stesso assassinato i suoi genitori biologici. La loro indignazione si fa strada strisciando, come una biscia che sa di essere in pericolo, ma che non può scappare fulminea e porta quel peso che ne rallenta la corsa. La rallenta, ma non l'arresta, perché da questa indignazione qualcosa di buono nasce, e cioè la speranza che in futuro questo male non si presenti mai più.
Tutto assume i connotati di un documentario, quasi di una cronaca giornalistica perfettamente dettagliata. Se ne evince il malessere tragico e devastante della storia che si ripete, e la forza di proseguire cercando quel riscatto che, almeno in parte, possa compensare tanto dolore.
La denuncia di una realtà che trova pieno consenso e totale condivisione in tutti noi. 
Un messaggio che vale la pena di essere letto, colto e, soprattutto, mai dimenticato.


Vi inserisco il link del book trailer che va assolutamente visto.


_Noe_

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