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mercoledì 9 aprile 2014

"Meglio il libro o il film?": Il diavolo veste Prada

Ciao! 
Scrivo questo post del tutto estemporaneo per parlarvi di un libro che ho terminato di leggere giusto ieri sera: si tratta, come avrete facilmente intuito dal titolo, de “Il diavolo veste Prada” di Lauren Weisberger (edito da Piemme). Moltissimi di voi conosceranno e avranno visto l'omonimo film del 2006, tratto dal libro, con protagoniste la divina Meryl Streep e Anne Hathaway, la cui carriera è decollata proprio grazie a questo film.

Da qui l'idea: perché non scrivere una rubrica, dal titolo "Meglio il libro o il film?", in cui mettere a confronto un libro e il film tratto dal medesimo libro?
Nonostante i soliti luoghi comuni dettati dai lettori più esigenti, non è sempre detto che la trasposizione cinematografica di un determinato romanzo si riveli un totale disastro, anzi, può spesso capitare che dia vita ad un lavoro altrettanto bello (come, ad esempio, "Arancia Meccanica") o, perché no, altrettanto brutto (e qui, senza pensarci troppo, vi cito "Melissa P."); oppure ancora il film può superare di gran lunga il libro. 
Spero questa idea possa piacervi, e spero anche possa dar vita a qualche interessante scambio di opinioni.

Ma andiamo subito al dunque.
Partiamo dal libro: non saprei ben dirvi perché ho deciso di leggerlo; prima di esso, la mia lettura in corso è stata “Jazz” di Toni Morrison, ma a dirvi la verità non mi ha presa come avrei voluto, così ho deciso di accantonarlo per il momento e di concedermi una lettura più “leggera”. 
Se avete visto il film, conoscerete senz'altro la trama de "Il diavolo veste Prada": la neolaureata Andrea Sachs (detta Andy), aspirante giornalista, si trasferisce a New York per tentare di farsi strada nello spietato mondo dell'editoria. Riuscirà quindi ad ottenere un colloquio di lavoro all'interno di una rinomata rivista di moda, "Runway", per un posto come assistente personale della direttrice della rivista, la tanto osannata quanto temuta "leggenda vivente" Miranda Priestley. Sebbene le aspirazioni di Andy siano altre, e il suo interesse per la moda sia pari a 0, essa accetta il "posto per cui un milione di ragazze ucciderebbero". Da qui l'inizio di un'esperienza sfiancante, che porterà la protagonista all'esaurimento nervoso più volte, poiché, volente o nolente, sarà concentrata sul lavoro 24 ore su 24, al servizio di una donna capricciosa ed esigente in maniera...diabolica, per cui è inconcepibile un "no" come risposta. Naturalmente tutto ciò avrà un riscontro negativo sulla vita privata di Andy, in particolar modo sulle sue amicizie più intime, sulla famiglia e sul fidanzato.

Scritto in prima persona, il libro racconta quasi esclusivamente il punto di vista della protagonista, la quale descrive accuratamente le richieste, spesso e volentieri assurde, del suo capo, che a fatica riesce ad accontentare; non manca una forte critica della protagonista al mondo dorato di "Runway", dove la 42 è considerata una taglia oversize, entro cui si sente una perfetta estranea. In sostanza, rispetto al film, in cui vediamo una Andy perfettamente integrata nella sua nuova vita, la Andy del romanzo si sentirà sempre un pesce fuor d'acqua.

"Pss...Chi è?" "Lasciamo stare quel tasto!"



Inoltre vi è una netta differenza, rispetto al film, nel modo in cui interagiscono, all'interno del libro, i personaggi secondari: se nel film tutti avrete amato il diretto artistico della rivista, Nigel (interpretato da Stanley Tucci), il quale contribuirà fortemente ad aiutare Andy nel cambiare look, nel libro le sue apparizioni saranno assai sporadiche; se nel film tutti avrete odiato Emily (interpretata da Emily Blunt), assistente senior di Miranda, col chiodo fisso per la linea (ricorderete senz'altro la sua dieta "a base di niente") e per Parigi, che sarà tutto tranne che un'amica per Andy, nel libro non solo sarà più indulgente, anzi l'aiuterà spesso e si rivolgerà a lei magari non proprio come un'amica, ma certamente in modo più amichevole rispetto al film.

Un importante evento che modificherà ulteriormente il corso negli eventi, sia nel libro sia nel film, sarà la Settimana della Moda a Parigi: diversi saranno i motivi che porteranno Andy nella capitale francese (nel film sarà il suo impegno sul lavoro a far sì che Miranda la voglia con sé nonostante toccasse ad Emily, mentre nel libro Andy è costretta ad andare poiché Emily si ammala di mononucleosi), e diverso sarà il finale.Qui non vi svelerò nulla, ma devo ammettere che ho apprezzato di più il finale del libro rispetto a quello del film!


Ovviamente potrei star qui ad elencarvi gli innumerevoli dettagli che differenziano il libro dal film, ma vi basterà consultare Wikipedia, in caso non vi andasse di leggere il libro.
Concludiamo con la fatidica domanda: MEGLIO IL LIBRO O IL FILM?

E la risposta è: MEGLIO IL FILM!
Se avete visto e apprezzato il film, vi sconsiglio di leggere il libro. Penso sia una di quelle letture ottime per rilassarsi in vacanza, ma non ve ne consiglio la lettura a meno che non siate appassionati/e delle commedie modaiole in stile Sophie Kinsella. In quel caso sarà perfetto per voi!
Vi consiglio invece il film, oltre ad avere un cast d'eccezione, trovo sia una commedia ben fatta. Inoltre la sola presenza della di Meryl Streep (si vede che l'adoro?eheheh) nei panni di una diabolica direttrice di moda dovrebbe indurvi alla visione!

Se avete sia letto il libro sia visto il film, sarei curiosa di conoscere la vostra opinione, con un commento o sulla nostra pagina Facebook!
Alla prossima!Anzi...

Per dirla alla Miranda Priestley...è tutto!

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