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giovedì 25 febbraio 2016

Voglia di libri: "Per me scomparso è il mondo" di Emiliano Ereddia.




Salve a tutti ed eccomi, dopo secoli e secoli di assenza per così dire “sabbatica”, con una recensione che avrei dovuto scrivere molto tempo fa e per questo me ne scuso. Per farmi perdonare, oggi vi racconterò qualcosa su un libro che ho trovato molto interessante sia per lo stile narrativo che  per la trama vera e propria, in particolare per il suo sviluppo nel tempo della storia. Sto parlando di “Per me scomparso è il mondo”, di Emiliano Ereddia. Il romanzo è edito da “Corrimano Edizioni”, e già dalla copertina, colpisce per la sua crudezza nel raccontare una storia, già di per sé piuttosto complessa, fatta di intrighi, sesso, droga e il classico "rock 'n' roll".

Lo stile dell'autore è basato costantemente sulla seconda persona singolare, cosa piuttosto insolita nella 
letteratura. Sembra come se l'autore volesse metterci nei panni del protagonista, Boss, - famosissima rockstar ormai da anni presente sulla scena musicale italiana -, come se volesse farci provare le miriadi di emozioni e sensazioni che il dissoluto protagonista sente nel raccontare la storia. E l'autore è la nostra coscienza, anzi, la coscienza di Boss, una coscienza tormentata, che ci fa rimuginare, fa correre i nostri pensieri in un filo nonsense di miriadi di parole e ricordi, contornate da improperi e oscenità che svelano la natura di Boss e rivelano soprattutto, moltissimi dettagli della sua vita e delle sue considerazioni sulla stessa. Le immagini che si susseguono nella mente di Boss, di cui non sapremo mai il vero nome (come di nessuno degli altri personaggi), si susseguono nel corso del libro come un fiume in piena che ti travolge e ti coinvolge nelle sfortunate vicende del musicista e della sua band. "Per me scomparso è il mondo", racconta infatti di Bros, Doc, Staisereno, Poldo, P e Q, i "ragazzi" al servizio di Boss, leader di una rock band molto nota. Ma Boss è a sua volta dominato dai suoi pensieri e segreti. 
Il segreto più grande è una minorenne sua fan, di cui circola un video nella quale lei e Boss, sono ripresi durante un rapporto sessuale. Lui è evidentemente nudo e totalmente "fatto", lei non sembra consenziente. La band viene ricattata da una rete televisiva venuta in possesso del nastro, ma Boss è irremovibile e intende farla pagare all'odioso presentatore (il "figlio di puttana perfetto") di un famoso talk-show della rete che vuole a tutti i costi intervistarlo per avere lo "scoop" esclusivo.

Non vi dirò altro sulla trama di "Per me scomparso è il mondo", poiché non è un romanzo da poter raccontare così, in poche parole; va letto con calma, bisogna perdersi nei voli pindarici del protagonista, entrare nella sua mente e vestire i suoi panni, per poter capire la sua complessità e la furia che imperversa dai periodi, costruiti come in un moderno "Ulysses" di James Joyce, pieno di digressioni, di frasi da cui fuoriescono altre frasi più concitate, più contorte, fino a non avere più un nesso logico con il discorso iniziale, con intervalli di dialoghi in un tempo che non è più quello dei pensieri che scorrono, ma quello dei ricordi legati alla vicenda, ricordi fatti di dialoghi in "botta e risposta", in cui là per là ci si confonde fino a non capire più chi sta dicendo cosa; ma poi tutto torna, e allora quei dialoghi e quei pensieri che possono sembrare folli di primo acchitto, hanno un senso, hanno una logica e ci troviamo a tifare per il Boss, che alla fin fine, nel racconto siamo noi, e ci sentiamo come lui, proviamo pena e anche rabbia per lui, per il suo atteggiamento, per una vita persa nell'alcool e nella droga, per la sua apparente mancanza di amor proprio...
Ma d'altra parte, chi di noi non ha mai sentito, almeno una volta, nei suoi pensieri, il desiderio di perdersi, di abbandonarsi in una bolla di sapone, una bolla in cui rifugiarsi per non sentire quella coscienza che ci tortura, quei pensieri e quelle emozioni forti che ci tartassano, per veder scomparire il mondo così com'è, ed è lì che ci rendiamo conto che in fondo, la vita è fatta di futilità, di fiumi di parole...


E ora, due parole sull'autore.

Emiliano Ereddia è nato in Sicilia, nel 1977. E' un autore televisivo e sceneggiatore del cult movie "W Zappatore", vincitore del Brooklyn Film Festival 2011 per il miglior film. E' musicista e vive attualmente a Roma.



                                                

                                                                           L'autore di "Per me scomparso è il mondo", Emiliano Ereddia


Consiglio vivamente di leggere questo romanzo, consiglio di perdervi nelle parole che scorrono, non esaminandone il senso o il significato, ma lasciandovi trasportare da quel fiume in piena, che vi trascinerà in un mondo all'apparenza così diverso dalle nostre esperienze, ma allo stesso tempo, nemmeno così distante.




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