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giovedì 8 agosto 2013

"L'arte di trattare le donne" di Arthur Schopenhauer - Adesso sappiamo chi ha ispirato Marco Ferradini

Prendi una donna, trattala male...così cantava Marco Ferradini nella canzone Teorema che, anche se non amate il genere, certamente ricorderete nel film Chiedimi se sono felice, dove Aldo, ritenendo Ferradini il guru dell'amore, cerca di convincere anche Giacomo, con scarsi risultati.
E con mia grande soddisfazione oggi posso rivelarvi la più plausibile fonte d'ispirazione per la canzone d'amore più antiamore della storia della musica italiana.

Marco Ferradini, discutibile discepolo di Schopenhauer.

L'arte di trattare le donne (titolo originale: Uber die Weiber), conosciuto anche come Discorso sulle donne, è un trattato di Arthur Schopenhauer del 1851, in Italia edito da Adelphi. In questo trattato, composto da diciassette capitoletti, il filosofo tedesco, che tutti abbiamo studiato alle superiori e che tutti abbiamo amato, esprime senza troppi peli sulla lingua la sua opinione sull'universo femminile in tutte le sue sfumature, senza nascondere quel poco di disappunto celato tra le sue parole. Ma giusto un po' eh.
Copertina del libro.
Prima di introdurvi uno dei libri più esilaranti che abbia mai letto in vita mia, ci terrei a fare tre piccolissime premesse:
1) Non sono un'appassionata né un'esperta di filosofia, la mia conoscenza in materia si limita alle basi apprese al liceo, pertanto mi scuso qualora commettessi qualche strafalcione;
2) Il trattato in questione è un vero e proprio esempio di misoginia, per cui consiglio alle femministe incallite di esprimere la loro opinione senza scaldarsi troppo, Schopenhauer è morto da tempo e io non c'entro nulla :)
3) Non ho scelto io di leggere questo trattato, è stato questo trattato a scegliere me, in quanto è stata una lettura assolutamente casuale.

Veniamo dunque al corpus dell'opera, analizzando singolarmente i vari capitoli:

1. La natura della donna
Già dal primo capitolo, l'autore fa intendere, senza alcun timore, la sua opinione sul sesso femminile; egli ritiene che esso sia inferiore al sesso maschile, e che le donne, in quanto incapaci di un interesse oggettivo per checchessia, vedono il mondo attraverso un'ottica da eterne bambine, indipendentemente dalla loro età.

2. Le differenze dall'uomo
Naturalmente le differenze tra uomini e donne pongono quest'ultime in una posizione di svantaggio. Schopenhauer è d'accordo sul fatto che le femmine maturino prima dei maschi, ma solo perché quanto più una cosa è nobile e perfetta, tanto più tardi e più lentamente giunge alla maturità.
Inoltre la donna è intellettualmente miope, poiché il suo intelletto è limitato rispetto all'uomo, pertanto non vede oltre i limiti che lei stessa di pone.
Ora mi credete quando ho detto che è stata una delle letture più esilaranti della mia vita?

3. I suoi compiti secondo natura
I compiti principali di una donna sono la gravidanza e di conseguenza la propagazione del genere umano, e il sacrificio, dove sacrificarsi significa dare anima e corpo all'uomo e alle sue necessità.

4. I suoi pregi
Come potevasi immaginare, si tratta di uno dei capitoli più brevi dell'opera. Schopenhauer sostiene che la donna abbia solo due pregi: il primo consiste nel vedere le cose come sono realmente, il secondo consiste nell'essere un'ottima consigliera per l'uomo.

5. I suoi difetti
La donna possiede il difetto innato della menzogna, in quanto essa è capace, già dalla tenera età, di giostrarla a suo piacimento, al fine di ottenere quanto desidera. Inoltre Schopenhauer inserisce altri due difetti tipici del sesso femminile che fanno pensare a quanta attualità sia contenuta in quest'opera: il difetto di sperperare e di gestire malamente il denaro.
Alzi la mano chi non ha mai pensato questo della propria donna!

6. Come scegliere la donna adatta
A dire la verità, sono pienamente d'accordo con quanto detto in questo capitolo. Qui l'autore solleva diversi punti della questione del riconoscere la donna perfetta, sia per quanto riguarda l'aspetto fisico (la scelta di ciò che viene ritenuto bello sarebbe dettata esclusivamente dall'istinto dell'uomo), sia per quanto riguarda l'affinità intellettuale e l'alchimia fra i due soggetti (a un determinato grado di virilità dell'uomo corrisponde esattamente un determinato grado di femminilità della donna). Tuttavia l'uomo deve sempre lasciarsi consigliare da altre persone, affinché la sua scelta non sia esclusivamente dettata dalla passione, che potrebbe condurre alla scelta sbagliata.

7. L'amore
Si tratta senza dubbio di un tasto dolente nella tematica affrontata dal filosofo tedesco, non a caso è uno dei capitoli più lunghi del trattato. L'amore viene dipinto come follia pura, che nasce dal bisogno sessuale dell'uomo. Anche Schopenhauer è d'accordo col celebre detto L'amore è cieco (...e la morte è orba!), poiché la volontà della specie è talmente più potente di quella dell'individuo da far chiudere gli occhi all'innamorato su tutte le caratteristiche per lui ripugnanti.
L'idea dell'amore per Schopenhauer è talmente ambigua da portarci nei due poli opposti: da un lato, l'amore innalza gli esseri umani verso il Paradiso, ed è paragonabile alla poesia; dall'altro lato, esso viene rappresentato come il MALE più assoluto, che può portare perfino al suicidio.
Vi cito l'opinione di Schopehauer a proposito dell'amore vero:
Poichè non esistono due individui perfettamente uguali, ci sarà una sola determinata donna che corrisponderà nel modo più perfetto a un determinato uomo. La vera passione d'amore è tanto rara quanto il caso che quei due si incontrino.
8. Il sesso
Come l'amore, anche il sesso è il punto centrale del pensiero dell'autore su come trattare le donne, in quanto l'amore stesso, come detto poc'anzi, nasce dal sesso. Oltre a riprendere la questione dell'istinto dell'essere umano, che secondo Schopenhauer regola diverse scelte del soggetto interessato, egli sostiene che:
l'amore sessuale è compatibile perfino con un estremo odio per il suo oggetto: ecco perché già Platone lo paragonò all'amore dei lupi per le pecore.
Nel capitolo è incluso un altro paragrafo, intitolato Barba e sesso, che non potevo non citarvi per quanto mi ha fatto ridere:
La barba, essendo quasi una maschera, dovrebbe essere proibita dalla polizia. Inoltre, come distintivo del sesso in mezzo al viso, è oscena e per questo piace alle donne.
9. Il matrimonio
Naturalmente anche il matrimonio in sé viene visto come il male, tanto da arrivare a sostenere che:
Matrimonio = guerra e necessità; vita da single = pace e prosperità.
Date retta a me: non sposatevi! Lasciate che sia la scienza la vostra amante e consorte: starete mille volte meglio. Il nostro matrimonio occidentale è quanto di più assurdo si possa pensare! Quanti carichi e obblighi sproporzionatamente grandi impone all'uomo in cambio di gioie effimere!
E con questo ho detto tutto.

10. Monogamia o poligamia?
Qui vediamo come Schopenhauer sia favorevole alla poligamia, ancora in uso nella cultura orientale, a lui assai cara (basti pensare alla teoria del velo di Maya), purché essa venga regolata adeguatamente, tant'è che sostiene possa essere un beneficio per entrambi i sessi.
a giudicare dalla sua espressione, Schopenhauer stava guardando una donna.
11. I diritti della donna
Qui i diritti della donna sono esplicati in maniera assai confusa. Basta sapere che il diritto principale della donna è quello di ereditare i beni dai genitori, in particolare dal padre, o comunque da un uomo.

12. L'arte più antica
Un breve capitolo a proposito del mestiere più antico del mondo, la prostituzione. A mio avviso, non dice nulla d'interessante

13. Donne e cultura
Questo è senza dubbio il capitolo che più mi ha trovata in disaccordo col pensiero di Schopenhauer. Egli sostiene che le donne, in quanto esseri "inferiori", non possono essere considerate vere e proprie fautrici della cultura, perché il loro interesse si limiterebbe a pura civetteria. Inoltre sostiene che nessuna donna abbia mai scritto un'opera che meriti di essere considerata tale. Forse fino all'Ottocento è stato così (anche se ho i miei dubbi), ma chissà se il vecchio Arthur la penserebbe così anche oggi!

14. Donne e società
Indovinate quale sarà il ruolo della donna nella società? Lascio a voi la risposta :-)

15. Dame e cavalleria
Secondo Schopenhauer la cavalleria è un mito da sfatare e La dama europea è un essere che non dovrebbe proprio esistere, in quanto la donna non va decantata, ma addomesticata, al fine di diventare la perfetta massaia al servizio del marito. Inoltre il mito della cavalleria è prettamente legato all'Occidente contemporaneo (ai tempi dell'autore, s'intende!), e infatti Non solo ride tutta l'Asia, ma avrebbero riso anche Grecia e Roma. 

16. Che cos'altro sapere
Appena letto il titolo di questo capitolo, mi sono venuti subito in mente i foglietti illustrativi dei medicinali, o gli opuscoli che parlano delle malattie veneree. E sono certa che sia quello che Schopenhauer abbia voluto far intendere, in modo da calcare sulla sua fin troppo evidente misoginia.
Tra le ultime avvertenze fornite dall'autore, le categorie di uomini preferiti dalle donne, la morale da esse seguita e alcuni modelli comportamentali che l'uomo deve evitare, primo fra tutti quello di Petrarca, autore particolarmente amato da Schopenhauer, ma fervido sostenitore della cavalleria. Ed è lo stesso Schopenhauer a sostenere:
Se la passione di Petrarca fosse stata soddisfatta, da quel momento in poi il suo canto sarebbe ammutolito.

17. L'elogio delle donne (?)
Dal momento che l'ultimo capitolo non era presente nel pdf del libro in mio possesso (probabilmente il tizio che l'ha messo a disposizione è ancor più misogino di Schopenhauer!), non posso parlarvene come ho fatto per i capitoli precedenti. Vi allego comunque quello che ho trovato al riguardo su Wikipedia:
Il capitolo conclusivo è rappresentato da Jouy che dice: "Sans les femmes, le commencent de notre vie serait privé de secours le milieu de plaisirs, et la fin de consolation" (senza le donne, l'inizio della nostra vita sarebbe privo degli aiuti, la fase di mezzo dei piaceri e la fine della consolazione). E termina dicendo "Più guardo gli uomini, meno mi piacciono. Se potessi dire la stessa cosa delle donne, tutto sarebbe a posto ".
Da ciò possiamo trarne che Schopenhauer, nel capitolo finale, dà una sorta di "giustificazione" alle critiche sollevate precedentemente, in quanto, bisogna ammetterlo, nessun uomo può vivere senza almeno una donna nella propria vita, qualsiasi cosa rappresenti per lui.

COSA NE PENSO: nonostante la maggior parte delle volte, com'è normale che sia, ho pensato che le sue idee sulle donne fossero assolutamente errate, Schopenhauer resta assolutamente un GENIO. Il tono stesso dell'opera, la foga con cui si accanisce contro le donne (probabilmente per via delle sue esperienze personali, soprattutto per colpa della madre), ha un concentrato talmente nevrotico da risultare quasi assurdo. A parer mio, questo alleggerisce di tanto l'atmosfera dell'opera, rendendola accessibile a tutti!

LO CONSIGLIO A: se amate Schopenhauer, dovete ASSOLUTAMENTE leggerlo. Lo consiglio anche a tutte le donne, soprattutto alle più ironiche che, pur venendo palesemente offese in questo volumetto, troveranno un' incredibile fonte di umorismo. Lo consiglio anche agli uomini, solo per conoscere la loro opinione a riguardo, purché chiaramente non vi mettiate a scrivere canzoni misogine come "Teorema".
E ricordate:
Cerca di essere un tenero amante, ma fuori dal letto nessuna pietà!

8 commenti:

  1. Guardandolo in faccia, mi sarei stupita se fosse stato il contrario...e cioè un amante delle donne. Secondo me, non ha avuto molta fortuna con loro e quindi ha deciso di sfogare la sua repressione, costruendosi questa teoria "misogina e denigratoria". Credo che potrei picchiarlo oggi, se lo incontrassi per strada! :D

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    1. Mi sembra evidente si trattasse di un post ironico.

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    2. Il fatto che fosse un genio non implica che questo libro sia autentico delirio.
      Una cosa vorrei aggiungere, credo che la vera misoginia sia non tanto nel trattato, che, come già detto è talmente esasperato da risultare divertente, ma nell'esaltazione della donna nell'ultimo capitolo. Preferisco essere odiata sinceramente, nella mia interezza, che esaltata unicamente come madre o per la mia bellezza.

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    3. Interezza di che?
      Avete persino un interezza?

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    4. il fatto che usi l'anonimo per domandare certe idiozie dimostra quanto tu non ne abbia una :)

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  2. In risposta a queste teorie io dico replico solo con questo "antico adagio" :" Dietro il successo di un uomo, c'è una donna STUPITA"! E chiudo qui! ;))) Comunque si, molto esilarante il libro, sono d'accordo! XD

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