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martedì 19 agosto 2014

Voglia di CINEMA: "Solo gli amanti sopravvivono" (2013)

I vampiri luccicanti alla "Twilight", ormai ne siamo più che certi, hanno stufato il grande pubblico. Tuttavia, la curiosità per queste misteriose creature della notte, sempre alla ricerca di sangue, permane nel mondo del cinema, e talvolta, come nel caso del film di cui mi accingo a parlarvi, permette la realizzazione di pellicole eccellenti.

È il caso di "Solo gli amanti sopravvivono" (titolo originale: Only lovers left alive), un film del 2013 diretto da Jim Jarmusch, autentico pioniere del cinema indipendente d'oltreoceano. 

In un'atmosfera perennemente cupa, tra le città di Tangeri e Detroit, rassomigliante ad un incubo da cui non ci si sveglia facilmente, vengono presentati Adam (interpretato da Tom Hiddleston) e la moglie Eve (interpretata da una Tilda Swinton sempre più eccezionale): lui, artista decadente, tormentato dai propri demoni ed ossessionato dalla sua musica a tal punto da tenerla per sé, attirando così l'attenzione degli "zombie rockettari", ovvero i suoi fans, da cui si tiene accuratamente alla larga, ad eccezione di Ian (interpretato da Anton Yelchin), suo unico contatto col mondo esterno; lei, amante della lettura, rivela uno spirito più materno, più dolce, da cui Adam, la cui indole è diametralmente opposta, non può che esserne ammaliato. 

La natura vampiresca dei protagonista non si rivela immediatamente, dal momento che i due, più che spietate creature assetate di sangue, ricordano piuttosto due eroinomani in crisi d'astinenza: sarà il momento in cui essi potranno gustare il sangue (rigorosamente in bicchierini decadé), in cui sarà evidente il loro stato di appagamento, un'estasi capace di condurli in una dimensione astratta, a svelare la loro vera natura.

La quiete della strana coppia viene però interrotta dalla sorella di Eve, la disinibita Ava (interpretata da Mia Wasikowska), a cui importa poco di mantenere nascosta la propria identità. Irrompendo bruscamente nella casa di Adam, ascoltando la sua musica senza avere il permesso e terminando le riserve di sangue, la ragazza sarà causa di un episodio che costringerà i due a cambiare vita, ad intraprendere un nuovo, difficile percorso. 

Punto forte di questo film, a mio avviso, non è tanto il susseguirsi della trama, quanto il modo in cui essa è raffigurata. Adam ed Eve riempiono al meglio ogni scena, lo spettatore si ritrova quasi incantato da ciò che dicono (e dal modo in cui lo dicono!), dai loro sguardi, dai loro gesti, che la trama, a tratti anche incompleta, passa in secondo piano. Nonostante, come ho già detto, nelle due ore in cui si svolge il film regni perennemente un'atmosfera cupa, un susseguirsi di giorni che mai vedono la luce del sole, i sapienti giochi di luce, nonché, lasciatemelo dire, un eccezionale lavoro di fotografia (ad opera di Yorick Le Saux) compensano adeguatamente il buio in cui i protagonisti vivono, che potrebbe però a lungo andare appesantire la visione del film. 
Anche la colonna sonora, a cura del compositore olandese Jozef van Wissem, è un'altra punta di diamante del film, in grado di immergere ancor di più lo spettatore in un'atmosfera gothic/indie/grunge

Ulteriore nota di merito ai protagonisti principali. In primis, un Tom Hiddleston irriconoscibile (se avete visto "Thor" e "The Avengers" sapete di cosa sto parlando) nel ruolo di un vampiro/musicista maledetto, il cui aspetto, le movenze e il tono di voce ricordano non pochi personaggi di celebri film: da Eric Draven ne "Il corvo" a Harry Goldfarb in "Requiem for a dream" (se non l'avete ancora visto, dovete vederlo), passando per Kurt Cobain, interpretato da Michael Pitt in "Last Days" di Gus Van Sant. C'è bisogno che continui? 

Tilda Swinton invece...beh, il nome dice tutto. Malgrado non sia di certo tra le attrici più avvenenti di Hollywood (ma, anche in questo caso, siamo più che stufi), la Swinton è senz'altro una delle più camaleontiche, capace di cimentarsi praticamente in ogni ruolo e, come potrete confermarmi dopo aver visto questo film, questa non è che l'ennesima conferma!

Ulteriore chicca di questo film, che ogni cultore di letteratura apprezzerà, è l'inserimento di un personaggio secondario, ma che permette di mettere in rilievo lo spessore dei personaggi, il percorso che essi hanno intrapreso nei secoli: Christopher Marlowe (interpretato da, guarda un po'!, John Hurt), autore realmente esistito nel 1500, la cui opera più famosa, "Doctor Faustus", fu preziosa fonte di ispirazione per il "Faust" di Goethe (a questo punto fate particolare attenzione alla scena in cui Adam si reca in ospedale per "rifornirsi"). Il personaggio di Marlowe, benché, come ho già detto, passi in secondo piano, è indubbiamente la figura chiave del film, come si potrà intuire dal finale. Sarà proprio Marlowe a fare da tramite alla coppia, a stabilire il loro futuro. 

Mi dispiace solo che questo film non abbia avuto la pubblicità che meriti (d'altronde, sappiamo bene come funziona la distribuzione...), ma alla fine siamo qui per questo, no?

Perciò non mi resta che consigliarvi di vedere, o meglio, di assaporare la visione di questo film. Naturalmente, trattandosi di un film drammatico, non ve lo consiglio qualora stiate cercando una pellicola divertente e spensierata. In caso contrario, mettetevi comodi, isolatevi dal resto del mondo e, per due ore, concedetevi questo piccolo regalo.




 





 Vi lascio infine al trailer del film, sperando possa ulteriormente persuadervi nel vederlo ;) 


Spero la recensione vi sia piaciuta e, se vi va, alla prossima!
Dorotea

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