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mercoledì 11 febbraio 2015

Perché leggere? #ioleggoperché

È partita lunedì 9 febbraio la nuova iniziativa atta ad invogliare ulteriormente la popolazione italiana alla lettura. Tale iniziativa si presenta sotto forma dell'hashtag #ioleggoperché ed è stata proposta dall'A.I.E. (Associazione Editori Italiani), al fine appunto di incoraggiare gli italiani, sempre più restii ad avvicinarsi alla letteratura, ad invece cercare un contatto, anche minimo, col magico mondo dei libri ove, parafrasando una frase di Umberto Eco, si vivono centinaia di vite.
L'iniziativa #ioleggoperché, che ha già ottenuto centinaia di consensi da parte degli utenti dei vari social network, nasce come fase "preparatoria" al 23 aprile, Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore, giorno in cui, grazie ad alcuni "messaggeri della lettura", verrà distribuita una collana di libri, ritenuti adatti anche ai lettori alle prime armi, a cui hanno collaborato alcune delle penne più celebri del mondo della letteratura (solo per farvi alcuni nomi: Alessandro Baricco, Khaled Hosseini, Daniel Pennac) durante una serie di eventi ed iniziative atte, ancora una volta, a stimolare il grande pubblico alla lettura che, man mano, si svolgeranno nelle principali città italiane (io purtroppo sarò all'estero, ma fossi in voi mi precipiterei). 

Immagine dal web.
Lasciando perdere i disastrosi numeri che le statistiche riportano a proposito del numero di lettori, più o meno "forti", in Italia, cerchiamo piuttosto di rispondere alla complessa domanda lanciata dall'hashtag: perché leggere? 
Naturalmente senza togliere nulla ad altri altrettanto nobili passatempi, risulta banale dover sottolineare che, più d'ogni altra cosa, la lettura apre le menti e gli orizzonti. Il fatto che nelle librerie è possibile trovare una vastità di tematiche e generi letterari può essere però al contempo un pregio e un difetto: se da una parte un lettore curioso può spaziare dal romanzo storico alla fantascienza, un lettore alle prime armi può invece sentirsi disorientato ed incappare nel primo libro che capita, col risultato che, a causa di una casuale lettura sbagliata, possa scoraggiarsi subito e ritenere la lettura noiosa. Questo è uno dei più grandi errori che, dal mio personalissimo punto di vista, accade soprattutto a scuola, dove solitamente si ha il primo approccio - a meno che non si abbia l'immensa fortuna di vivere in una famiglia di lettori abituali - coi libri. Ragion per cui molti bambini ed adolescenti, costretti a perdersi tra le pagine di romanzi scadenti, o semplicemente non adatti ad un pubblico di una certa età, perdono alcun interesse nella lettura, interesse che spesso non riacquisiscono in età adulta, complice anche un ambiente dove la letteratura è scarsamente presa in considerazione, oppure uno stile di vita che concede poco tempo allo svago. 

Tuttavia, scrivendo in un blog che tratta principalmente di libri, sono leggermente di parte quando vi dico: buttatevi, lasciatevi trasportare dalle pagine di un buon libro. Leggete anche i libri brutti (o meglio, quelli che la stragrande maggioranza delle persone ritiene brutti) in modo da poter capire cosa gradite e cosa no, concentrandovi dapprima su ciò che potrebbe davvero piacervi (se, ad esempio, amate il calcio, magari potreste apprezzare "Il centravanti è stato assassinato verso sera" di Manuél Vasquez Montalbán o "Tre atti e due tempi" di Giorgio Faletti), per poi magari addentrarvi pian piano verso altri generi che magari prima non avreste nemmeno preso in considerazione. Stesso suggerimento per i lettori più allenati: non cadete mai nell'errore madornale di quello che ho sempre definito "snobismo letterario", caratterizzato da lettori che pronunciano frasi come "leggo solo x e y", "non leggo autori italiani/americani/indiani/marziani", "quello che è stato pubblicato dal 1985 in poi non mi interessa" eccetera. Se Kant era il filosofo del limite per eccellenza, noi possiamo anche guardare oltre.
Concludendo, perché leggiamo?
Molto semplicemente: leggiamo perché vogliamo crescere, mentalmente e spiritualmente.
Non mi resta che augurare a tutti voi, lettori novelli e senior, una buona lettura e, se vi va, commentate rispondendo come meglio credete all'hashtag #ioleggoperché qui, sulla nostra pagina Facebook, sul nostro Twitter...dove volete!

Dorotea.

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